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Il digiuno intermittente sperimentato di persona

Il digiuno intermittente consiste nel nutrirsi entro un determinato lasso di tempo prescelto. Nel resto del tempo non si mangia e si può solo bere. Rinunciare al cibo per 16 ore? Sembra difficile, ma in realtà è una questione di abitudine. Prima che il corpo si adegui alle nuove fasi di alimentazione e di digiuno è possibile che ci vogliano da una a due settimane. Qui trovate il mio resoconto sull’esperienza del digiuno intermittente...

Avete già sentito parlare della moda del «digiuno intermittente»?

Prima di fare le mie ricerche, non avevo un’opinione particolarmente positiva del digiuno. Tutto ciò che è estremo non mi piace. Proprio per questo l’esperimento del digiuno parziale fa al caso mio. Ho quindi provato a fare il digiuno intermittente per tre settimane.

 

Per saperne di più sugli effetti del digiuno intermittente potete leggere l’ultimo articolo del blog.

 

Ho scelto il ritmo 16/8. Questo metodo è quello consigliato negli articoli scientifici ed è quello che a mio avviso era possibile integrare facilmente nella mia vita quotidiana, anche con i bambini.

 

Per me i vantaggi per la salute di questo esperimento sono più importanti della perdita di peso. In cuor mio spero però di ottenere un risultato positivo anche per quanto riguarda il peso. Dato che in genere mi nutro in maniera sana, questo esperimento non ha inciso molto sulla mia alimentazione. Ci è voluta solo una settimana per non avere più fame al mattino.

 

La mia unica eccezione: la mattina mi sono sempre concessa un caffè con un goccino di latte. Per me andava bene e a quanto pare non è «vietato».

Il mio bilancio

La cosa buona del digiuno intermittente è che non bisogna contare le calorie. Si può mangiare quello che si preferisce. Chiaramente è controproducente mangiare a più non posso dopo l’intervallo di digiuno. Anche in questo caso, è importante avere un’alimentazione equilibrata: ad esempio, i prodotti integrali saziano più a lungo. Tuttavia, anche dopo l’intervallo di digiuno di 16 ore, non avevo nessuna voglia matta di alimenti ricchi di grassi. Anche durante l’intervallo di alimentazione, mangiavo di meno fra i pasti. Naturalmente è importante che il deficit di calorie non scenda al di sotto di una certa soglia, perché altrimenti il metabolismo rallenta, tuttavia non è consigliabile fare molti spuntini oltre ai due o tre pasti, perché fanno aumentare la glicemia.

 

Il digiuno intermittente ha avuto un effetto positivo sulle mie abitudini riguardo all’assunzione di bevande. Adesso riesco a bere senza problemi 2-3 litri al giorno. Ho potuto integrare il principio del digiuno intermittente nella mia vita quotidiana senza problemi e l’ho rispettato a parte poche eccezioni (Capodanno).

 

Il digiuno procura anche una sensazione di piacere al momento dei pasti: infatti si gustano e si apprezzano anche alimenti semplici come una mela, una buona smoothie bowl o una pallina energetica. Ho inoltre imparato a mangiare più lentamente e ad assaporare di più il cibo, nonché a mangiare di meno o a non mangiare affatto fra i pasti. Durante il periodo del digiuno ero in forma e non mi sentivo stanca. Nel corso di queste tre settimane di prova ho perso quasi due chili. Non è un risultato strabiliante, ma lo trovo del tutto corretto e realistico. Semplicemente, è successo. Durante questo periodo ho fatto sport da due a tre volte a settimana (sci, fitness) e non ho sentito una limitazione di energia.

 

Devo dire che sono davvero entusiasta del digiuno intermittente, perché ho fatto solo esperienze positive. Il digiuno intermittente è una forma di alimentazione che può essere seguita anche nella vita familiare. E il bello è che chiudere un occhio ogni tanto e fare un’interruzione di un giorno non mi ha creato problemi.

Come si fa a sopportare il periodo di digiuno?

Ecco una serie di consigli che aiutano a sopportare la prima fase del digiuno intermittente, fino a quando il corpo non si abitua.

 

Bere molta acqua

 

Bevete molta acqua e infusi (anche tè nero). Bere riempie lo stomaco. Anche il caffè (ci si può concedere un po’ di latte) è permesso e ha l’effetto di smorzare l’appetito.

 

 

Un po’ di fame non guasta

 

Infatti ci fa gustare ancora di più il pranzo. Si può anche ingannare la fame con una gomma da masticare senza zucchero.

 

Ascoltate il vostro organismo

 

Mangiate solo fino a quando non siete sazi. Quando si ha davvero fame bisogna assolutamente mangiare (anche quando si dovrebbe ancora aspettare).

 

Anche i piccoli passi sono importanti

 

Bisogna abituarsi al nuovo stile di vita piano piano. Dato che la maggior parte delle persone non mangia niente fra la cena e la colazione, è più facile rinviare la colazione o anticipare la cena.

 

Dormire abbastanza

 

Assicuratevi di dormire bene. Il sonno incide sulla fame.

 

Orari dei pasti

 

Per prendere nuove abitudini di alimentazione, gli orari dei pasti devono essere regolari. In questo modo l’organismo impara a liberare gli ormoni della fame al momento giusto.

Buono a sapersi

Il digiuno non si addice né alle donne in gravidanza o che allattano, né ai bambini. Se prendete medicinali o state affrontando problemi di salute, prima di iniziare il digiuno dovete consultare il medico. Anche le persone che svolgono lavori impegnativi e pesanti, o che in passato hanno dovuto lottare contro disturbi alimentari, non dovrebbero fare il digiuno intermittente.

 

Se avete un fisico sano, però, niente vi impedisce di provarci.

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