La sfida dello zucchero: 30 giorni senza zucchero
La cattiva fama dello zucchero è nota:
provoca malattie e aumento di peso, fa oscillare la glicemia e non contiene nient’altro che calorie vuote.
Nonostante questo, lo zucchero è onnipresente e le tentazioni sono sempre dietro l’angolo. Già da un po’ di tempo sto cercando di ridurre il consumo di zucchero. Ma finora non sono riuscita a essere molto rigorosa. Amo troppo i dolci, i croissant, la pizza e la pasta.
Ma adesso, è il momento di darci un taglio. Farò una sfida dello zucchero per 30 giorni e vi racconterò come va e cosa succede.
Per me, un’alimentazione povera di zuccheri significa:
- niente bibite, né succhi di frutta;
- niente dolci;
- niente zucchero aggiunto al cibo preparato da me;
- niente sciroppo d’acero, né succo di pere concentrato;
- muesli senza zucchero;
- niente confetture, niente miele né altre creme spalmabili dolci;
- niente alcol;
- sostituire la farina bianca con farina integrale o di farro.
Sono consentiti:
- il fruttosio contenuto naturalmente nella frutta e il lattosio dello yogurt naturale.
Rinunciare agli zuccheri aggiunti è un’impresa titanica. Infatti, chi studia gli ingredienti quando fa la spesa nota subito che lo zucchero è contenuto quasi dappertutto, anche dove non ce lo aspettiamo.
Ad esempio, nella senape o nelle salse per le insalate, negli insaccati, nello yogurt o nel muesli.
Naturalmente, potrei rendere la sfida ancora più impegnativa rinunciando anche al lattosio (zucchero contenuto nel latte) e al fruttosio (zucchero contenuto nella frutta).
Giorno 1: l’inizio di un mese (quasi) senza zucchero
Nel tardo pomeriggio mi sento debole.
Mentre passeggio passo vicino a una panetteria e sono già quasi sulla porta quando il mio partner mi ricorda del mio buon proposito. C’è mancato un soffio! A casa, però, mi concedo un pezzo di pane nero con uno strato sottilissimo di crema spalmabile al cioccolato amaro. Il cioccolato fondente non conta, vero?
Giorno 2:
Per colazione ho muesli senza zucchero e yogurt naturale. Per pranzo, una zuppa di patate dolci e per cena patate dolci fritte con insalata di cetrioli e nugget vegani. Il condimento per l’insalata l’ho acquistato e contiene, sorprendentemente, solo lo 0,1% di zucchero, come i nugget.
Non sono completamente privi di zucchero, ma per la seconda giornata è ancora accettabile, secondo me.
Giorno 3: una voglia matta di cioccolato
Cosa ho pensato? Sono onesta, è una dura lotta! La sfida è appena cominciata. Ieri la confezione dei biscotti mi sorrideva senza ritegno, avrei voluto aprirla e divorare tutto il contenuto.
La confezione però è rimasta chiusa – e io di cattivo umore.
La tentazione è in agguato nel fine settimana
Dopo la crisi del terzo giorno, supero il resto della settimana sorprendentemente bene. Già nella quarta giornata non avevo più voglia di cioccolato – e stranamente nemmeno di snack salati. Ogni tanto mangio qualche dattero o altra frutta, dato che il fruttosio è concesso. La prima grande sfida arriva nel fine settimana, dato che mi hanno invitato a pranzo. È scortese rifiutare il dessert? Sono onesta e racconto della mia sfida. La comprensione è totale, il tiramisù non mi si avvicina nemmeno.
La seconda tentazione arriva una settimana dopo. Andiamo a trascorrere un weekend lungo in un hotel benessere per festeggiare il mio compleanno. Il cibo è molto raffinato e bilanciato, l’ideale per la mia sfida. Se non fosse per il problema del dessert. Devo rinunciare o lasciarmi andare? Per quanto difficile, mi attengo alla mia dieta senza zucchero, tranne domenica (il mio compleanno e quindi un giorno in cui posso sgarrare).
Metà mese – tempo di fare un bilancio intermedio
Evviva, ho superato la metà del mio mese di dieta. Il mio bilancio intermedio: finora va tutto benissimo.
Più energia |
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Durante il giorno mi sento meno stanca e mi sembra di riuscire a concentrarmi meglio.
L’opinione dell’esperta: Se durante un pasto consumiamo una grande quantità di zucchero viene prodotta molta insulina, che porta velocemente lo zucchero dal sangue alle cellule. In questo modo il tasso glicemico nel sangue si abbassa rapidamente. Ci sentiamo fiacchi e senza energie già poco dopo aver mangiato. Se ingeriamo meno zuccheri la glicemia resta più stabile; di conseguenza ci sentiamo più in forma e riusciamo a concentrarci meglio. |
Attacchi di fame, addio |
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Noto anche un’altra cosa: non ho più attacchi di fame, riesco a fare a meno degli spuntini.
L’opinione dell’esperta: Con l’abbassamento repentino della glicemia, dopo aver consumato un pasto ricco di zuccheri la fame torna rapidamente. Per questo motivo, tra i pasti principali abbiamo bisogno di uno spuntino. Possiamo evitare gli attacchi di fame consumando carboidrati che ci forniscono energie in modo costante durante un arco di tempo più lungo. Si tratta di carboidrati a catena lunga, come i prodotti integrali, i legumi e le verdure. |
«(H)angry?» Una volta, adesso non più! |
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Non sono più scorbutica quando ho fame. Anche il mio ragazzo trova molto piacevole questo effetto collaterale, dato che normalmente non osa avvicinarsi a me quando ho molta fame.
L’opinione dell’esperta: Se consumiamo un pasto con meno zuccheri, la glicemia aumenta in modo più lento e graduale. Si rilascia meno insulina nel sangue e la glicemia si abbassa meno rapidamente e in modo non eccessivo. La fame che avvertiamo dopo è diversa, dato che la glicemia è meno bassa. Quando la glicemia è bassa, molte persone diventano scorbutiche. |
Sonno profondo |
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Dormo molto bene, non mi sveglio quasi più durante la notte e la mattina faccio meno fatica ad alzarmi.
L’opinione dell’esperta: |
Perdita di peso |
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A dire la verità, non so se ho perso peso, perché in questo momento il mio peso non mi interessa e la perdita di peso non è la motivazione principale di questa sfida. Ma terrò sotto controllo la situazione e riferirò tutto alla fine della sfida. |
Parte 2 della sfida dello zucchero: caro orsetto gommoso
La terza settimana è complicata. Sono molto tesa per il lavoro, anzi stressata. Ho continuamente voglia di dolci. E così, alla fine della terza settimana, prendo una miniconfezione di ranocchi gommosi e li divoro tutti in una volta.
La quarta settimana scorre tranquilla. Il profumo di cioccolato non mi attira più. E nel frattempo se ne sono andati un paio di chili. Non era il mio obiettivo principale, ma fa sempre piacere.
Surrogato dello zucchero
Lo zucchero si insidia ovunque nella nostra quotidianità. Non solo molti alimenti lo contengono, ma è anche un ingrediente presente in parecchie ricette. Quando cucino posso semplicemente escluderlo dalle preparazioni. La differenza è minima, posso addirittura dire che non si nota.
Ma nei prodotti da forno (almeno per me) è diverso, bisogna trovare un’alternativa: lo xilitolo o zucchero di betulla è dolce come lo zucchero di canna, ma ha circa il 40% di calorie in meno. Inoltre, lo xilitolo è privo di zuccheri, non danneggia i denti e si utilizza come lo zucchero normale. Lascia un gusto freddo in bocca, ma ha un sapore fantastico!
Quattro settimane senza zucchero – le conclusioni
Ce l’ho fatta, le quattro settimane sono passate! Per me è valsa la pena in ogni caso di fare questo esperimento su me stessa. In generale, ho meno attacchi di fame, dormo meglio, non ho più crisi dopo mangiato e, nel complesso, mi sento più in forma.
E dato che gli aspetti positivi prevalgono, continuerò a seguire un regime alimentare povero di zuccheri; sono curiosa di vedere se ce la farò.
La rinuncia costante allo zucchero non è una soluzione duratura, perché sono fermamente convinta che ogni tanto ci si debba concedere qualcosa – che sia cioccolato, una pizza, una coca-cola o qualcos’altro di cui si ha voglia al momento.